Lab tematici 2015-16 Scuola Paolo Grassi - Tecniche di lettura ad alta voce
Il laboratorio propone un percorso innovativo che coniuga training fisico e grammatica del discorso permettendo di acquisire o migliorare le proprie abilità nel leggere ad alta voce testi propri e altrui. Ipotizzando che il corpo sia necessario per capire e comunicare, il lavoro si sviluppa attraverso esercizi progressivi e ripetibili che insegnano a far proprie le parole altrui e le parole scritte e a trasmetterle coniugando rigore formale e passione individuale. Lettura all'impronta, analisi del testo, cenni di dizione, fonologia dell'intonazione, sintassi e pragmatica, collegamento organico tra gesti e parole. Adatto a chiunque, a qualunque titolo, professionale, artistico, personale (per il piacere del testo, ma anche per le difficoltà che riscontra con i testi scritti, per esempio negli studi) voglia fare un 'viaggio nei meandri del linguaggio', vivere i testi (e gli autori) e apprezzare ancora di più la lettura di libri e copioni.
Docente: Giorgina Cantalini
Inizio previsto: 29 gennaio 2015. Durata: 6 incontri, 3 h a incontro. Frequenza: venerdì e sabato: 29/30 genn, 5/6 febbr, 12/13 febbr 2016. Orario: venerdì h 19/22, sabato h 10.00/14.00 Partecipanti: min 12, max 18. Destinatari: aperto a tutti, se fortemente motivati all'argomento proposto. Sono assolutamenti ammissibili livelli differenti: chi abbia già competenze professionali di lettura e chi abbia invece difficoltà a capire l'informazione scritta. Inoltre sono benvenuti gli allievi che hanno fatto il corso nell'edizione 2014-15: potranno approfondire il lavoro sullo stesso materiale. Riconoscimenti: attestato di frequenza. Costo: € 160 Ammissione: l'ammissione al corso avviene tramite selezione sulla base di CV e lettera motivazionale e ordine d'arrivo delle domande.
Scadenza iscrizione ammissione: 11 dicembre 2015.
Modalità d'ammissione: le selezioni avverranno sulla base della documentazione presentata.
La lettura ad alta voce è competenza complessa, più complessa di quanto forse non si sia consapevoli. Si tratta di far sembrare 'parlato' una porzione di testo che 'parlato' non è e di far sembrare 'pensata in diretta' una stringa di linguaggio che pensata non è, né in diretta, né tanto meno da chi la stia pronunciando. Il lettore ad alta voce si trova nella doppia veste di destinatario nei confronti dell’autore (e la lingua è scritta) e di emittente nei confronti dei suoi ascoltatori (e la lingua è parlata). Decodifica per sé e codifica per un destinatario altro, essendo estraneo ad entrambi e al messaggio stesso, il testo, di cui diventa in pratica niente più che un tramite. Si trova in mezzo tra autore e pubblico. A ciò si aggiungano due ulteriori questioni: che le giovani generazioni, è indubbio, hanno difficoltà un tempo sconosciute a 'comprendere l'informazione scritta' (cit. Tullio De Mauro) e che leggere di fronte a qualcuno a voce alta porta fuori inquietudini da non sottovalutare, dalla paura del giudizio al fastidio per l'ascolto della propria voce. Secondo questo quadro generale, leggere ad alta voce è in pratica equivalente ad un triplo salto mortale fatto sul vuoto. Se non riusciamo a farlo facilmente, ne abbiamo in realtà tutte le ragioni.
Eppure noi conosciamo la nostra lingua e la conosciamo molto bene.
Il lavoro di questo laboratorio parte allora da questo: dall'idea, didattica, che più che imparare o sforzarsi di imitare modelli (speaker televisivi, attori, doppiatori, cioè punti di arrivo e non di partenza) bisogna recuperare competenze che già esistono e che il corpo (il movimento gestuale nel suo complesso) sia un ottimo alleato per farlo, poiché è in grado di riconnettere e da lì potenziare sia il processo cognitivo che quello comunicativo inerenti al leggere ad alta voce.
Il programma ipotizza che, tra la lettura espressiva di un attore affermato e le difficoltà di comprensione del testo scritto da parte di molti, esista una zona linguistica collegata al leggere di cui non si sa nulla, o si sanno molte cose sbagliate, e che attraverso una didattica teatrale che tenga conto della sostanza grammaticale reale di quella zona, così come spiegata dalla linguistica odierna, ma anche del coinvolgimento fisico gestuale, così come sapientemente esplorato e utilizzato nei training attorali di ultima generazione, si possa far riapprendere a leggere, in una maniera utile ad attori e no. Una zona pre-espressiva e ‘neutralmente’ informativa lavorando sulla quale diventare virtuosi del testo e totalmente comunicativi.
Si vuole arrivare a strutturare un solfeggio 'organico' in grado di coordinare cognizione, immaginazione e fonazione, così da permettere a chi debba leggere ad alta voce testi per ragioni professionali non artistiche di fare performance efficaci, e a chi è professionista della scena di 'fare proprio' il testo per costruirvi successive intepretazioni sul palcoscenico o al microfono.
Topic lettura 'all'impronta', analisi del testo (del discorso e dell'azione), decodifica e codifica, movimenti e gesti della lettura, intonazioni vs movimenti, elementi dello standard italiano (la cosiddetta 'dizione'): quali studiare e come studiarli, elementi di grammatica: i costituenti, la struttura informativa dell'enunciato, le parole fonologiche, la componente aspettuale dei verbi, principi di fonologia dell'intonazione.
Due avvertenze ai partecipanti Non immaginate di stare fermi ad un leggio, il lavoro prevede l'utilizzo del corpo nello spazio. Il corso intende fornire una metodologia di lavoro e studio che va poi portata avanti individualmente, nel tempo e con costanza, per dare risultati tangibili.
Giorgina Cantalini
postato il 9 dicembre 2015, 18:30