Giorgina Cantalini Leggere con il corpo Per una tecnica di lettura ad alta voce pp. 128 €.15,00 prezzo online €. 12,75 per acquistarlo clicca qui Leggere ad alta voce è una competenza chiave fra le tante che fanno parte del bagaglio professionale di un attore e abilità linguistica tuttora esercitata nelle scuole e da lettori appassionati. Tuttavia cosa vuol dire nella pratica saper leggere ad alta voce? Applicare degli abbellimenti espressivi 'sul' testo (particolare uso della voce, compitezza del dettato vocale, intensità melodica di certi passaggi, vibratilità emotiva )? Oppure si tratta di capire e comunicare qualcosa che è 'nel' testo? La lettura ad alta voce è processo complesso, più complesso di quanto forse non si sia consapevoli. Si tratta di far sembrare 'parlato' una porzione di testo che 'parlato' non è e di far sembrare 'pensata in diretta'una stringa di linguaggio che pensata non è, né in diretta, né tanto meno da chi la stia pronunciando. Il lettore ad alta voce si trova nella doppia veste di destinatario nei confronti dell’autore (e la lingua è scritta) e di emittente nei confronti dei suoi ascoltatori (e la lingua è parlata). Decodifica per sé e codifica per un destinatario altro, essendo estraneo a entrambi e al testo stesso di cui è in pratica niente più che un tramite. Eppure quel testo attraverso di lui deve uscire dalla pagina inerte e diventare accadimento sensibile nella mente degli ascoltatori. Inoltre c'è da dire che le giovani generazioni, secondo le esperienze più recenti dei didatti della recitazione, hanno difficoltà un tempo sconosciute a 'comprendere l'informazione scritta', fenomeno che l’illustre linguista Tullio De Mauro definisce ‘analfabetismo di ritorno’ e che investe non solo gli aspiranti attori, i quali devono cimentarsi con i testi letterari di notevole complessità che costituiscono il loro repertorio, ma più di metà degli italiani madrelingua.Infine non bisogna dimenticare che leggere di fronte a qualcuno a voce alta porta fuori inquietudini da non sottovalutare, dalla paura del giudizio al fastidio per l'ascolto della propria voce.
Leggere ad alta voce è dunque paragonabile ad un triplo salto mortale fatto sul vuoto. Se non riusciamo a farlo o a farlo fare facilmente, ne abbiamo in realtà motivate ragioni. Il nuovo manuale che presentiamo si occupa di lettura ad alta voce e parte da tre presupposti: per arrivare a un’interpretazione brillante bisogna reimparare a leggere; per reimparare a leggere e quindi destreggiarsi nei complessi meandri di un testo serve l’uso di tutto il corpo e solo con il corpo si arriva a capire e a comunicare ‘per davvero’ un testo. Allena a ‘pensare con il corpo’, dialogare con la grammatica e interrogare il testo. L’autrice Giorgina Cantalini ipotizza che tra il virtuosismo interpretativo di un attore e l’analfabetismo denunciato da De Mauro esista una zona linguistica pre-interpretativa (rispetto a virtuosismo e abbellimenti) e neutralmente informativa (rispetto al contenuto), di cui non si sa nulla o si sanno molte cose sbagliate. Leggendo il manuale si viene accompagnati passo passo all’esplorazione di questa zona mettendo insieme grammatica e fisicità, facendo sì che legittimando l’uso spontaneo di specifici gesti legati al discorso (e che possono estendersi fino a far muovere tutto il corpo nello spazio) ci si possa riappropriare del processo di lettura e della sua trasmissione. La tecnica proposta integra concetti appartenenti alla linguistica più attuale con metodologie teatrali legate all’espressività corporea, all’organicità degli impulsi e al concetto di azione. Così si può raggiungere una coordinazione funzionale tra ciò che si dice, la rappresentazione mentale di ciò che si sta dicendo e la sua proiezione all'ascoltatore. La concretezza corporea, che produce una gestualità necessaria al discorso, strappa il testo dalla sua pagina e lo inscena di fronte al pubblico coinvolgendolo in maniera irresistibile. Il risultato del processo proposto porta a restituire performance già professionalmente accettabili e che al tempo stesso costituiscono la base per un lavoro continuamente perfettibile in qualsiasi direzione si voglia poi spingere la propria ricerca interpretativa. «Ecco che leggere bene significa tante cose: riappropriarsi della propria lingua; essere capaci di far proprie parole altrui fino a che non diventino come pensate da noi, fino a che non le gustiamo con una piacevolezza pari a quella che i melomani appassionati hanno per certi passaggi musicali, quando li canticchiano accompagnandoli con gesti nell’aria a metà strada tra direttori d’orchestra e sorseggiatori di drink; significa scoperta e riacquisizione dei processi legati alla comprensione del testo e alla comunicazione della pagina scritta». Questo manuale vuole dunque condurre, attraverso riflessioni, principi linguistici ed esercizi, a individuare una tecnica di lettura ad alta voce, oltre che favorire un processo di abilitazione/riabilitazione al leggere fino a farlo fare a tutti con passione e godimento». Per gli allievi attori sarà un modo di esercitarsi, per i professionisti uno strumento avanzato di riflessione e sull’interfaccia prosodia-testualità (e anche di scoperta di un altro punto di vista sulle intonazioni), per gli insegnanti delle scuole un manuale forse strategico rispetto a certe resistenze e difficoltà dei loro studenti e infine utile per quanti volessero autonomamente migliorare le loro capacità di leggere ad alta voce.
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