regia
biglietti
intero 12€ + 2€ di tessera
ridotto 10€ + 2€ di tessera
ogni cinque biglietti il sesto si paga 1,00 euro
Alle 20.30 presso il foyer del Teatro dell’Orologio piccolo aperitivo - degustazione gratuito!
Dopo lo spettacolo presentando il biglietto presso il locale Glub di fronte
al teatro avrete uno sconto del 50% sulla consumazione!
Lo spettacolo fa parte del progetto “I sentieri dell’Arte” realizzato dall’Ass. Cult. Danz’arte con il contributo della Regione Lazio.
Teatro dell'Orologio
SALA GRANDE - SALA GASSMAN - SALA ARTAUD
via de' Filippini, 17/A - 00186 Roma
tel. 06 6875550
info@teatrorologio.it
La lotta e l’amore sono i due 'fil rouge' che investono e scaraventano ai margini dell'esistenza le vite dei personaggi di questo spettacolo, Studio n° 2, drammaturgicamente cucito su pezzi di scrittura contemporanea di profonda bellezza e crudezza. Lotte è infatti anche il nome di uno di questi personaggi che, smarrito, cercando di accettare l’abbandono del suo uomo per un’altra e armandosi del buon senso comune che lo vorrebbe adulto e in grado di confrontarsi con il dolore della perdita, ne viene invece devastato. A partire da Lotte, questo Studio, dopo aver debuttato con il n° 1 al Palladium nel maggio scorso, e gli altri che seguiranno, fa proprie le voci di donne, quasi donne e ‘tutti quelli nel mezzo’ tra uomini e donne, portati ad atti estremi perché non accettati o semplicemente non capiti, o perché, non avendo strumenti per farsi accettare e capire pur provandoci con tutte le loro forze, diventano casi particolari. Da queste ‘lontananze non ponderate’ esse o quasi esse raccontano la loro storia, la spiegano o la vivono. Ciascuno è in lotta per trovare il proprio posto nel mondo, perché gli è stato tolto, perché non l’ha mai trovato, perché ne scopre uno non codificato, e da lì grida, ordisce, osa, denuncia il proprio amore per la vita. Improbabili e arditi testimoni della condanna che grava su tutte le voci fuori dal coro: amare di più.
Che sia il proprio o l’altrui sesso, il bene o il male, tutti stentano a sopravvivere all’amore. Eppure lottano. Per questo. E’ la loro vita e non possono, non vogliono sottrarvisi. Rompono il silenzio sfidando le convenzioni sessuali, creando nuove identità di genere, minando la sacralità della famiglia, vomitando la violenza della guerra, contaminando per sempre il genere umano. Oltre, ancora, pur sempre, vita.
Elisa Casadei
Cristina Colonnetti
Flavia Germana de Lipsis
Ilaria Liberatore
Chiara Lupi
postato il 20 dicembre 2009, 00:45