di Francesco Randazzo dal Libro IV dell’Eneide di Virgilio
ruolo: Didone
Scrive il regista: “Didone, un personaggio che attraversa la Storia e il Mito, giungendo fino a noi, in una reviviscenza che trasfonde la sua esperienza dal territorio della classicità a quello contemporaneo, rinsanguando e riportando a noi come vive e presenti le vicende, l’anima e il corpo di un personaggio che ancor oggi può essere di straordinario impatto visivo ed emotivo, nel nostro tempo, per la nostra umanità, per rendere al nostro presente la forza e la vitalità del mito, del linguaggio e di tematiche universali, fervide e fertili. Didone ritorna fra noi. La sua voce e la sua presenza ci rendono l’accadere infinito di questa donna, in fuga da millenni, la sua lotta contro il destino, l’appassionante catarsi della sua scelta finale, estremo atto di liberazione”. Francesco Randazzo.
Massa Martana (PG), Chiostro S. Maria della Pace, 31 maggio 08 – Roma, Teatro Due, 31 marzo 2008 – Genova, Chiostro S. Matteo, 30 luglio 2007
Tutte le foto sono di Marco Barozzi
di Francesco Randazzo
Una denuncia delle umiliazioni della guerra, da parte di chi la subisce.
di Alma Daddario
ruolo: Edith Piaf
Le due foto parlano da sole: io e l’originale. Qualcosa di lei si è manifestato in me. Non conoscevo questo ritratto, la somiglianza della posa è stata totalmente casuale.
di Ercole Patti
ruolo: Elena
Non interpretavo solo il ruolo di Elena, ma anche gli altri due ruoli femminili: la protagonista Anna, la donna ‘leggera’, deliziosa, trascinante ma irreversibilmente ‘troia’; Elena, la donna ‘seria’, intellettuale e borghese, votata al matrimonio, affidabile ma irriducibilmente noiosa; Silvana, la ‘popolana’, giovane e tutta da farsi, fragrante, burina e forse finalmente innocua. Un intero universo femminile che ossessiona la mente e invade la vita del protagonista, interpretato da Antonio Catania. Qual è il tipo di donna che regala la felicità e soprattutto non insidia l’amor proprio maschile? La regia era di Gulielmo Ferro. Siamo a Catania.
drammaturgia di Riccardo de Torrebruna
regia di Federico Cagnoni
ruolo: Betty
Ero una prostituta che sognava la felicità sessuale e denunciava la pedofilia.
di William Shakespeare
ruolo: Bianca
Bianca, ancora una prostituta. In quegli anni ho interpretato senza soluzione di continuità puttane e bambine innocenti. Questo evidentemente era ciò che suscitavo nell’immaginario dei registi che mi sceglievano. Nella foto a sinistra: Umberto Orsini (Iago) e Luca Lazzareschi (Cassio). Ebbi un discreto successo personale, pur essendo in mezzo a mostri sacri del teatro italiano ed avendo un ruolo complessivamente breve. La regia era di Gabriele Lavia.
di William Shakespeare
ruolo: Giulietta
Giulietta, appunto, l’adolescenza innocente e palpitante (e non solo). Romeo nella foto è Roberto Romei. La regia era di Lorenzo Salveti. Lo spettacolo: una composizione dell’opera di Shakespeare, con tante Giuliette e tanti Romei, disseminata negli angoli più suggestivi delle rocche e dei paesi d’Abruzzo.